Descrizione
LA “POTENZA” DI UN CELEBRATO GRAND CRU
Una manciata di case, un migliaio di abitanti (uno su cinque è produttore d’uva) e quasi 400 ettari di vigneto. Questa la cartà d’identità di uno dei più celebrati Grand Cru dello Chapagne: Ambonnay. Il pinot nero la fa da padrone, anche se lo chardonnay (il 20% del vigneto comunale) dice la sua, pure in termini di qualità. Proprio nel bel mezzo del paese i Soutiran da decenni hanno cantina e casa. Le loro vigne, poco più di 3 ettari, per la maggior parte giacciono sulle prime colline attorno ad Amboanny, con qualche filare che “sconfina” nel limitrofo villaggio di Trepail. La perfetta esposizione sud-est dei vigneti avvalora l’idea di “calore” suggerita dall’assaggio di molti Vins Clairs (le basi spumante) in cantina. Non è infatti un caso se qui, come nel vicino comune di Bouzy, si produce un pregiato, quanto raro, Ambonnay Rouge; un pinot nero vinficato in rosso, fermo e secco. Piantate dal nonno Gérard a metà degli anni ’50, le vigne sono sempre state gestite a livello familiare in un regime di massima sostenibilità ambientale. Subentrati al padre Patrick, ancora oggi attivo in azienda, le redini sono ora nelle mani della terza generazione: Estelle (già candidata quale “Giovane Talento dello Champagne” nel 2018) e Fabrice. All’attivo una produzione di poco oltre 20.000 bottiglie annue, senza alcuna fretta di “forzarne” l’uscita.
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